L’iniziativa rewilding della costa adriatica si unisce all’European Rewilding Network

Marzo 28, 2023

L’associazione italiana Paliurus mira a proteggere e ripristinare un delta ricco di natura attraverso lo sviluppo di un modello di turismo sostenibile basato sulla tutela della costa adriatica, sostenendo l’occupazione locale e valorizzando la natura. L’adesione allo European Rewilding Network – la rete europea del rewilding – aiuterà l’iniziativa ad intensificare la diffusione del suo messaggio e ad aumentare il coinvolgimento delle comunità locali.

La spiaggia di Scerne, a Pineto, in Abruzzo.
Francesco Verrocchio

Biodiversità a rischio

Con il suo programma “Scerne, una costa più selvaggia”, l’Associazione Paliurus è l’ultima iniziativa, in ordine di tempo, ad aderire allo European Rewilding Network. Dedita alla valorizzazione della natura e della biodiversità che si trovano intorno a Scerne, lungo la costa adriatica occidentale, la missione dell’Associazione Paliurus è quella di creare un nuovo modello turistico in grado di ridurre e mitigare le attuali minacce all’ambiente naturale causate da uno sviluppo urbanistico inadeguato e dal turismo di massa. Ulteriori azioni di tutela messe in campo dall’associazione si concentrano, inoltre, su un’area al confine della piccola Area Marina Protetta Torre del Cerrano, con l’ambizione di aumentare la connettività ecologica e il cosiddetto “effetto riserva”.

Paliurus sta cercando di rendere la costa nell’area di Scerne una destinazione turistica più sostenibile e vicina alla natura, col fine di proteggere al meglio la fauna locale e allo stesso tempo consentire alle popolazioni locali di essere fiere della gestione responsabile del loro ricco patrimonio naturale e culturale.

Un mare di urbanizzazione

L’area intorno alla piccola città balneare italiana di Pineto – della quale Scerne occupa la parte settentrionale – rimane un rifugio per molte specie che sono diventate rare altrove lungo questo tratto della costa adriatica. La causa del declino della fauna regionale è dovuto alla frammentazione degli habitat e all’urbanizzazione selvaggia. La continua espansione urbanistica incontrollata, le discariche e la pesca illegale costituiscono tutt’ora le principali minacce alla sopravvivenza della fauna.

Eppure, nonostante tutte queste pressioni umane, l’area conserva un enorme potenziale per la conservazione e il turismo basato sulla natura. Nel punto in cui il vicino fiume Vomano si immette nel mare, è prevista la tutela di un ricco complesso di zone umide attraverso la gestione di un mosaico di ambienti d’acqua dolce, salmastra e salata, ripristinando così il naturale collegamento tra la costa e le colline dell’entroterra. La piana agricola costiera rappresenta un importante luogo di sosta e riproduzione per molte specie di uccelli, che nidificano nei canneti, nella vegetazione riparia superstite e lungo il greto.

Aree umide dietro la spiaggia di Scerne.
Gianluca Turilli

 

Fauna selvatica ricca

La ricchezza naturale di specie endemiche mediterranee in questa zona è parzialmente salvaguardata grazie ad alcune tutele comunali. Visto il potenziale naturalistico dell’area, è vietata la caccia intorno alla città e la pesca nella foce del fiume Vomano. Nella zona sono stati avvistati faina, donnola, puzzola europea, volpe rossa, capriolo, cinghiale e persino il lupo appenninico.

Appena al largo della costa si possono osservare tursiopi e stenelle striate, ma gli avvistamenti più frequenti hanno come oggetto la ricca avifauna. Qui nidificano il martin pescatore, il corriere piccolo, la pavoncella, e il fratino che è diventato la specie di punta dell’area, simbolo delle conseguenze ambientali dell’urbanizzazione incontrollata e dello sfruttamento della costa adriatica. I piccoli canali e stagni presenti nell’area supportano la presenza di rospi verdi, mentre nelle secche costiere è possibile incontrare i cavallucci marini.

L’area potrebbe essere, inoltre, un sito di nidificazione adatto per le tartarughe Caretta caretta, con un nido segnalato nella vicina Roseto già nel 2013 e persino nella spiaggia sud di Pineto, nell’Area Marina Protetta Torre del Cerrano, a fine estate 2022.

Papavero delle spiagge (Glaucium flavum).
Francesco Verrocchio

 

Obiettivi a lungo termine

Mediando con le parti interessate e aumentando la consapevolezza delle problematiche ambientali, Paliurus si sta sforzando di costruire una strategia di conservazione a lungo termine per questa sezione della costa adriatica. L’iniziativa “Scerne, una costa più selvaggia ” è supportata da volontari, tutti fortemente motivati a ridurre le minacce per l’area di Scerne e aumentare la fauna locale, attraverso varie atrategie ad oggi in fase di sviluppo. Per ora, nelle acque al largo della costa viene ancora praticata la pesca industriale, mentre la pesca sportiva è consentita solo all’interno di una zona cuscinetto che si estende per 3 miglia nautiche dalla costa. Tuttavia, Paliurus sta lavorando per raggiungere accordi con i pescatori e le autorità locali per limitare l’attività di pesca al “catch-and-release” – cattura e rilascio –  all’interno di questa zona cuscinetto, o persino stabilire una lista ufficiale di zone costiere vietate.

Successione ecologica verso il mare.
Francesco Verrocchio

 

Sensibilizzazione

Per mostrare il valore dell’ambiente naturale lungo la costa adriatica e aumentare la consapevolezza verso le problematiche ambientali sia tra i giovani sia tra gli adulti, Paliurus ha realizzato quattro film documentari che sono stati proiettati durante eventi pubblici. Con lo stesso obiettivo, i volontari hanno allestito una mostra fotografica per alimentare un maggiore interesse per il patrimonio naturale e storico locale.

Paliurus continua a produrre e distribuire materiali educativi che promuovono la protezione della natura dall’espansione urbana incontrollata, dal disturbo umano e dalla frammentazione dell’habitat, esercitando pressioni su organizzazioni e istituzioni competenti per migliorare, e far rispettare, la legislazione vigente relativa alla conservazione degli ecosistemi costieri locali e delle specie in via di estinzione.

Il presidente di Paliurus Francesco Verrocchio spera che l’adesione allo European Rewilding Network aiuterà la sua organizzazione a continuare a crescere, affinando le sue capacità di comunicazione, amplificando il suo messaggio di tutela e aiutandola ad aumentare ulteriormente il coinvolgimento della comunità. “Paliurus è molto orgogliosa di essere entrata a far parte dello European Rewilding Network, dove le persone che condividono la nostra preoccupazione per il deterioramento della natura in Europa si sono unite per ripristinare i territori degradati in Europa e noi stessi. Speriamo che far parte di questa rete ci dia l’opportunità di amplificare il nostro messaggio e aumentare il supporto per il nostro importante lavoro”.

Poligono di mare (Polygonum maritimum).
Bruno Mariani

 

Una piattaforma per lo scambio

Oggi il rewilding sta guadagnando slancio in Europa come approccio progressivo ed efficace alla conservazione. A sostegno di questa tendenza, l’European Rewilding Network, in continua crescita, continua a promuovere la collaborazione e a diffondere i risultati. Fondato da Rewilding Europe nel 2013, l’obiettivo dell’ERN è quello di potenziare gli sforzi di ciascun membro facilitando lo scambio di competenze, conoscenze ed esperienze. I membri si incontrano regolarmente, di solito tramite webinar, mentre le imprese basate sulla natura possono anche fare domanda per il Rewilding Europe Capital, lo strumento di prestito aziendale di Rewilding Europe. Rewilding Europe dà un caloroso benvenuto a tutte le iniziative di tutela europee che si concentrano su attività pratiche e orientate ai risultati e le incoraggia a fare domanda per l’adesione all’ERN.