Cresce il numero di grifoni monitorati con GPS in Appennino centrale

Novembre 20, 2021

Nel corso di questo autunno prosegue il monitoraggio della popolazione di grifoni in Appennino centrale

Primo piano di un grifone.
Agatha Jackson

Nell’ambito dell’accordo di collaborazione tra il Reparto Carabinieri Biodiversità di Castel di Sangro e Rewilding Apennines, tra ottobre e novembre, nella RNO “Monte Velino” sono state effettuate due sessioni di cattura dei grifoni che hanno avuto successo. Le operazioni, svolte dal personale dei Carabinieri Biodiversità, con l’aiuto dello staff di Rewilding Apennines e dei volontari, hanno permesso la cattura di 61 grifoni, tra cui sei giovani dell’anno, tre individui provenienti dalla Spagna, uno dal Portogallo e uno dalla Francia.

Applicazione del trasmettitore GPS sul dorso del grifone.
Agatha Jackson
Posizionamento del trasmettitore GPS.
Agatha Jackson

 

 

 

 

 

 

Durante queste delicate operazioni è stato possibile effettuare controlli sanitari sugli esemplari catturati, applicare anelli per la marcatura degli individui che ne erano sprovvisti, permettendo il loro riconoscimento anche a distanza, e installare 12 trasmettitori GPS, per seguire costantemente gli spostamenti dei grifoni.

Misurazioni dell’individuo.
Agatha Jackson
Controllo delle ali.
Agatha Jackson

 

 

 

 

 

 

Dopo la loro temporanea cattura, tutti gli animali sono stati rilasciati senza danni e sono tornati a volare liberi.

Grifoni in volo nella RNO Monte Velino.
Agatha Jackson

Grazie all’impegno congiunto, ad oggi in Appennino centrale sono 25 i grifoni dotati di trasmettitore GPS. Insieme, questo campione di individui consente di studiare le rotte di volo e di individuare le aree di alimentazione. Attraverso sopralluoghi sul campo svolti dal Vulture Field Officer di Rewilding Apennines con i volontari e dal personale della RNO Monte Velino, tali siti vengono poi controllati per determinare il tipo di risorse trofiche su cui si alimentano i grifoni. Questo costante monitoraggio può aiutare a individuare anche la presenza di esche avvelenate e, di conseguenza, a intervenire prontamente per scongiurare ogni pericolo o per minimizzare la mortalità della fauna che dovesse alimentarsi su carogne avvelenate: non solo grifoni ma anche aquile, corvi imperiali, lupi e orsi.

 

A questi avvoltoi, dunque, dobbiamo essere grati per numerosi motivi: da efficienti spazzini completano il ciclo della vita “ripulendo” le montagne dalle carcasse di animali domestici e selvatici, impediscono la diffusione di malattie infettive trasmissibili per contatto diretto o indiretto con animali morti, e consentono di individuare pericolose situazioni punibili come veri atti criminali!

Grifoni marcati prima del rilascio.
Agatha Jackson