Grazie alla partecipazione al workshop sull’alimentazione supplementare per i grifoni organizzato da Vulture Conservation Foundation ad Alghero dal 18 al 20 ottobre 2022, Rewilding Apennines ha potuto beneficiare di un fruttuoso scambio di conoscenze ed esperienze molto utili per lavorare al miglioramento dello stato di conservazione della popolazione di grifone in Appennino centrale.
Lo scorso ottobre il team di Rewilding Apennines ha partecipato al workshop internazionale organizzato da VCF in Sardegna e dedicato alle strategie di alimentazione supplementare per i grifoni. In quell’occasione è stato importante apprendere gli incoraggianti risultati di due iniziative LIFE – Under griffon wings e Safe for Vultures – che rispettivamente dal 2015 e dal 2021 stanno consentendo di far crescere la popolazione di grifoni in Sardegna che prima era a rischio di estinzione a causa di avvelenamenti, scarsità di cibo disponibile e basso successo riproduttivo dovuto al disturbo antropico presso i siti di nidificazione. Dal più recente censimento del 2021, nell’area di Alghero e Bosa si contano 270 animali grazie al ripopolamento di 73 individui rilasciati nel 2015, all’operatività di un’unità cinofila antiveleno e alle stazioni di alimentazione supplementare.
Nicolò Borgianni, Vulture Field Officer di Rewilding Apennines, che ha partecipato all’iniziativa ha sottolineato: “È stato stimolante ascoltare esperienze provenienti da tutta Europa riguardo l’utilizzo delle stazioni di alimentazione supplementare per la conservazione degli avvoltoi, e sono sicuro che sarà possibile mettere a frutto quanto appreso per migliorare ulteriormente le condizioni della popolazione di grifoni dell’Appennino Centrale, anche aumentando il coinvolgimento di portatori di interesse importanti come gli allevatori locali”.
Ma quanto sono efficaci i carnai? Secondo le esperienze confrontatesi durante il workshop, i carnai aziendali sarebbero più efficienti di quelli centralizzati, ma occorre sempre realizzare uno studio di fattibilità volto a valutare il rapporto tra biomassa disponibile e quella necessaria alla popolazione che si sta considerando, e a fornire un’attenta valutazione dei rischi presenti. È bene lavorare a un protocollo di intesa con l’autorità sanitaria locale per stabilire i controlli veterinari da effettuare sulle carcasse e migliorare il coordinamento con gli allevatori di zona.
La comunicazione sugli effetti benefici delle stazioni di alimentazione è uno strumento fondamentale per accrescere la consapevolezza di residenti e visitatori sull’importanza dei carnai come misura provvisoria propedeutica alla crescita della popolazione di grifoni e per ridurre il rischio di avvelenamento sia degli animali selvatici sia di quelli domestici. Inoltre, tanto più il carnaio è costruito vicino ai siti di nidificazione, tanto più sarà frequentato, specialmente in inverno. Si tratta, quindi, di una misura che presenta molteplici variabili, che se ben valutate da un team competente e qualificato, possono costituire un’ottima opportunità per la conservazione della popolazione di grifoni.
“L’evento organizzato da VCF è stato molto interessante e utile per conoscere le iniziative che si svolgono in tutta Europa per la conservazione degli avvoltoi” ha dichiarato Mario Cipollone, team leader di Rewilding Apennines, “e, soprattutto, per costruire buone relazioni di base con protagonisti di esperienza nel settore, finalizzate a future collaborazioni”.
Per Rewilding Apennines quanto appreso dall’esperienza in Sardegna è rilevante per migliorare il lavoro che si sta già svolgendo in Appennino centrale con il monitoraggio mediante trasmettitore GPS della popolazione di grifoni, della loro dieta, del rischio di collisione con le pale eoliche, delle attività di comunicazione per le comunità locali e del piano di gestione di almeno una stazione di alimentazione supplementare nell’area rewilding, grazie alla collaborazione con i Carabinieri Biodiversità di Castel di Sangro e al supporto di Fondation Ensemble, EOCA e Rewilding Europe.
L’auspicio è che tutte queste misure messe in campo possano determinare una crescita della popolazione di grifone nel breve e lungo termine.