Il cammino della Nature Restoration Law si fa più faticoso

Aprile 11, 2024

Cosa dobbiamo aspettarci dopo lo stop del 25 marzo?
Il Consiglio Europeo pone un preoccupante freno alla legge. Ora l’approvazione si fa più incerta ed è rimandata a “data da destinarsi”. Ne abbiamo parlato con Giulia Testa, di European Young Rewilders.

Red deer (Cervus elaphus) stag on mountain slope at sunrise. Abruzzo, Central Apennines, Italy. Oct 2012
Cervo maschio (Cervus elaphus) su un pendio montano al tramonto in Appennino centrale.
Bruno D'Amicis

Oltre l’80% degli habitat europei è in un cattivo stato. È questo il presupposto da cui è partito l’ambizioso cammino della legge europea sul ripristino della natura. Non si tratta di una “mera” questione di riportare gli habitat a un buono stato di conservazione, è anche un’urgente questione economica. L’UE stima infatti che ogni euro investito nella riqualificazione ambientale si traduce in 4 – 38 euro di benefici in termini di servizi ecosistemici: limitazione del riscaldamento globale, impollinazione delle colture, sicurezza alimentare, diminuzione del rischio idrogeologico, solo per citare alcune delle più attuali emergenze ambientali.

 

L’accordo sulla Nature Restoration Law era stato adottato dal Parlamento Europeo lo scorso 27 febbraio, con 329 voti a favore, 275 contrari e 24 astensioni. Dopo l’approvazione del Parlamento era fondamentale che gli Stati Membri confermassero l’impegno preso. Tuttavia, contrariamente a quanto previsto, il Consiglio Europeo ha deciso di non mettere la votazione all’ordine del giorno del meeting del 25 marzo scorso.

Quello che doveva essere solo un passaggio formale, ha finito per essere una sconfessione. 

Decisiva l’inversione di marcia dell’Ungheria, la quale, qualche giorno prima del meeting aveva annunciato la sua opposizione alla Legge, nonostante anni di negoziati e il precedente supporto. Questo annuncio ribalta tutto, venendo a mancare la maggioranza qualificata. L’Ungheria infatti non è il solo paese a ostacolare la Legge. Italia, Svezia, Polonia e Paesi Bassi sono da sempre contrari; mentre Austria, Belgio e Finlandia da sempre mantengono una posizione di astensione.

Cosa succede adesso?

Il Belgio, in qualità di detentore della presidenza del Consiglio dell’UE, si è impegnato a promuovere una nuova votazione “a breve”. Ma affinché questo intento vada a buon fine, è necessario che uno dei paesi oppositori o astensionisti cambi idea. A complicare il quadro c’è il cambio della presidenza del Consiglio UE a luglio, quando sarà il turno proprio dell’Ungheria. Uno scenario non certo favorevole per il percorso della Legge. Ulteriore incertezza proviene dalle elezioni del Parlamento Europeo che si terranno a giugno. Se il Consiglio non raggiunge ora un accordo, potrebbe infatti essere necessario revisionare nuovamente il testo. Tutto ciò con una nuova composizione del Parlamento.

 

Publications Office of the European Union, 2022 © European Union, 2022.
Publications Office of the European Union. © European Union, 2022.

 

Di questo “percorso a ostacoli” abbiamo parlato con Giulia Testa, specializzata in diritto europeo della biodiversità e coordinatrice di European Young Rewilders, parte della coalizione che raccoglie le principali organizzazioni giovanili che si occupano di biodiversità a livello europeo.

La nostra delusione è cresciuta nel corso dei lunghi negoziati che, anno dopo anno, hanno sostanzialmente indebolito la portata della Legge, oltre a causarne un grave ritardo. Oggi la sua stessa esistenza viene messa in discussione”

Le organizzazioni giovanili – Generation Climate Europe, European Young Rewilders, Youth & Environment Europe network, Global Youth Biodiversity Network Europe – che dal principio seguono il percorso della Legge, avevano già espresso le loro perplessità sul primo testo, quello più ambizioso. In un primo position paper del 2021 contestavano l’assenza di prescrizioni immediate per l’attuazione delle norme, una limitazione che minacciava il cardine stesso della loro posizione: la giustizia intergenerazionale.

Non solo noi giovani dobbiamo fare i conti con il degrado che ci restituiscono le generazioni precedenti, con cui dovremo convivere ancora a lungo, ma dobbiamo anche assistere a un continuo posticipare e depotenziare gli obiettivi di contrasto, che obbligherà noi a fare il grosso del lavoro più avanti”, ha affermato Giulia Testa.

Ora dunque i giovani europei rischiano di vedere ulteriormente disattese le loro aspettative. 

EYR Coordinator and EYR volunteer looking at a Konik horse while wearing the EYR tshirt
La coordinatrice EYR e una volontaria con la maglietta EYR osservano un cavallo Konik.
Nicolaas Joosten

Le chiediamo: ripristinare almeno il 30% degli habitat terrestri e marini degradati dell’UE entro il 2030 e il 90% entro il 2050 è ancora un traguardo possibile?

“Di questa legge, seppur con i suoi limiti, abbiamo bisogno. Dire che cambierà le sorti dell’ambiente in Europa è molto ottimista, perché non affronta le minacce in maniera sistemica, ma sono passati più di 30 anni dalla Direttiva Habitat ed è necessario fare un passo avanti. Quindici anni fa nessuno sapeva cosa fosse il Ripristino della Natura, oggi, almeno, se ne parla anche a livello normativo”, ha sottolineato Giulia.

Qualunque sia l’esito di questo percorso resta l’amara constatazione che i giovani non siano mai stati considerati importanti stakeholders e che non gli sia mai stata concessa l’opportunità di partecipare efficacemente allo sviluppo di piani di ripristino. Le organizzazioni, che rappresentano oltre 20 milioni di giovani europei, sono tornate a rivendicare il loro ruolo anche nel 2023, come riportano con determinazione nel loro ultimo position statement:

Crediamo che i giovani svolgano un ruolo cruciale nel ripristino della natura e che debbano essere messi in condizione di agire. Non solo il ripristino della natura dipende dall’effettivo coinvolgimento dei giovani, ma anche il nostro futuro dipende dal ripristino della natura. Il ripristino della natura è una questione giovanile e i giovani sono fondamentali per garantire il suo successo nel lungo termine”.

 

Fonti e approfondimenti:

  1. La Legge
  2. Le FAQ
  3. Youth Position on EU Nature Restoration Law (November 2021)
  4. Youth Position on EU Nature Restoration Regulation (March 2023