Rewilding Apennines aderisce alla manifestazione “Un futuro per l’orso”

Settembre 9, 2023

Rewilding Apennines si unisce alle numerose associazioni che hanno organizzato una manifestazione in memoria dell’orsa Amarena, per chiedere agli enti e alle forze dell’ordine maggiore controllo del territorio e impegno nella protezione della fauna e ai cittadini una partecipazione attiva per mettere in pratica una reale coesistenza. L’iniziativa si terrà domenica 10 settembre alle ore 10:00 in Piazza Mazzarino a Pescina (AQ).

Un individuo di orso bruno marsicano.
Bruno D'Amicis

Il tragico episodio di uccisione dell’orsa Amarena è un fatto gravissimo per la conservazione della piccola popolazione di orso bruno marsicano, sottospecie unica al mondo, perché colpisce una femmina riproduttiva che non potrà più contribuire a far crescere la popolazione, come finora aveva dimostrato di saper fare. Ed è un fatto gravissimo perché, al di là della condanna morale di un crimine efferato contro un animale selvatico a rischio di estinzione, costituisce il pericolo di oscurare il duro lavoro svolto da 9 anni a questa parte – quando un altro orso era stato preso a fucilate – con le comunità e per le comunità in nome della coesistenza uomo-orso.

Per queste e per molte altre ragioni è importante che domenica alla manifestazione siano presenti tante persone che condividono il territorio con l’orso, per chiedere:

  • Alla magistratura e alle forze dell’ordine di completare presto le indagini e istruire un processo con la prospettiva di una pena esemplare per chi si è macchiato di questo gravissimo atto, senza alcun accanimento, ma nella convinzione che gesti del genere non possano essere risolti con il pagamento di una semplice ammenda. Non appena sarà tecnicamente possibile, anche Rewilding Apennines, come molte altre organizzazioni ed enti, si costituirà parte civile.
  • Ai cittadini e agli enti territoriali un impegno straordinario affinché sia garantita la sopravvivenza, libera e in natura, dei due cuccioli di Amarena.
  • Al Ministero e alle Regioni di sostenere e rafforzare le misure gestionali che regolano il rapporto tra gli uomini e gli animali affinché cessi il clima di odio verso la fauna italiana che sta alimentando gli atti di bracconaggio e di crudeltà contro di essa a cui assistiamo giornalmente. Vanno ricordati, a questo proposito, diversi esemplari di orso svaniti nel nulla dopo aver fatto parlare tanto di sé, ed altri morti per cause diverse dal bracconaggio ma le cui necroscopie hanno rilevato la presenza di proiettili nei loro corpi.
  • A tutte le agenzie di stampa e ai giornalisti, di evitare toni allarmistici da “Domenica del Corriere” quando si parla di fauna selvatica e grandi carnivori, perché accrescono la percezione della paura ingiustificata, e di avvalersi sempre di fonti scientificamente valide per poter scrivere correttamente le informazioni.
  • Alle forze dell’ordine di rafforzare le attività di controllo sul territorio per prevenire reati contro gli animali e, più in generale, contro lo straordinario patrimonio naturale del nostro Paese. A questo va senz’altro affiancato un inasprimento delle pene per coloro i quali si macchiano di questi reati, affinché ciò costituisca un monito sociale e morale.
  • Agli enti territoriali il rafforzamento di politiche gestionali capaci di garantire la coesistenza tra le attività umane e le specie selvatiche, ad iniziare dai grandi predatori, attraverso la diffusione di corrette conoscenze, di buone pratiche di comportamento e degli strumenti di prevenzione e di indennizzo dei danni.

Rewilding Apennines è convinta che il risolvimento di tutte queste richieste possa davvero migliorare sensibilmente la coesistenza tra uomo e fauna, non solo in Appennino centrale, ma in tutto il Paese.

A questo proposito vale la pena ricordare l’impegno concreto che Rewilding Apennines mette in campo attraverso il progetto LIFE Bear-Smart Corridors, insieme a Rewilding Europe, ad altre associazioni del territorio come Salviamo l’Orso, ad enti parco e riserve e ad alcune amministrazioni comunali, per accrescere la sensibilità e la consapevolezza delle persone verso la tutela dell’orso marsicano, la necessità di impegnarsi come singoli e come collettività in tutta una serie di buone pratiche che tengono lontani gli orsi dai paesi e dalle fonti alimentari antropiche, l’urgenza di rendere i corridoi ecologici luoghi più sicuri per lo spostamento degli orsi, dal punto di vista delle infrastrutture e delle trappole ecologiche, perché è questa l’unica possibilità che ha la popolazione di uscire dall’area rifugio del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, espandersi e crescere in numero in altre aree idonee. Ecco quindi che la responsabilità di aiutare questa specie a superare il rischio di estinzione risiede nelle comunità e più è forte il senso collettivo di appartenenza a questo straordinario patrimonio naturalistico di cui l’orso è il simbolo iconico, più efficace sarà la mobilitazione di comunità che, con convinzione, vivono “a misura d’orso”.

Come il responsabile dell’uccisione dell’orsa Amarena, oggi sono ancora molti i soggetti, intesi come singole persone, che minacciano la sopravvivenza della fauna in Italia, a più livelli, attraverso avvelenamenti, bracconaggio, frammentazione dell’habitat. A livello di specie, come per l’orso marsicano per cui ogni singolo esemplare conta; a livello di popolazione, come per il grifone; a livello di gruppo come per un branco di lupi, e a livello di individuo come per tante specie faunistiche. Attraverso il costante monitoraggio di una vasta area dell’Appennino centrale, Rewilding Apennines ha individuato e denunciato già numerosi episodi di avvelenamento della fauna e questo denota come ancora ci sia moltissimo da fare per passare dalla pratica del veleno – mezzo crudele e indiscriminato che svantaggia anche chi lo usa – alla cultura della coesistenza, unica strada che beneficia tanto la natura quanto le persone.

È con questo spirito di rinnovato attivismo che Rewilding Apennines vuole fare squadra con quanti, condividendo le richieste sopracitate, parteciperanno alla manifestazione di domenica per influenzare un progresso sociale e culturale che non può prescindere dal prendersi cura della natura di cui siamo parte.