Il 2024 è stato un anno di grandi traguardi per Rewilding Apennines. Abbiamo realizzato alcuni dei nostri sogni più ambiziosi, aprendo nuove strade e sperimentando iniziative innovative che ci hanno riempito di entusiasmo, orgoglio e, soprattutto, di una preziosa energia. È questa energia che ci spingerà a trasformare in realtà i nuovi sogni e raggiungere gli obiettivi che ci attendono nell’anno che sta per iniziare.
1. Lotta agli avvelenamenti alla fauna
L’avvelenamento della fauna selvatica attraverso l’uso di esche avvelenate è una pratica criminale con la quale noi di Rewilding Apennines ci siamo dovuti confrontare spesso. Solo nel 2023 abbiamo documentato 7 episodi di avvelenamento, che hanno causato la morte di oltre 30 animali selvatici, tra i quali alcuni grifoni che monitoriamo tramite trasmittenti GPS. Nel 2024 abbiamo identificato 3 casi di sospetto avvelenamento attraverso lo stesso metodo di monitoraggio.
Questa triste realtà ci pone una domanda etica fondamentale: è giusto che gli animali selvatici debbano pagare un prezzo così alto per la nostra incapacità di prevenire questi crimini? La nostra risposta è chiara: no!
Per questo motivo nel 2024 abbiamo deciso di puntare tutto sulla prevenzione introducendo nel nostro team uno degli strumenti più efficaci per contrastare gli avvelenamenti: la nostra prima unità cinofila antiveleno, composta da Wild, una femmina di Pastore Belga Malinois, e il suo conduttore Julien Leboucher, membro dello staff di Rewilding Apennines. Wild e Julien si stanno addestrando per un compito cruciale: pattugliare le aree del nostro territorio dove gli episodi di avvelenamento sono stati più frequenti nel tempo, con l’obiettivo di individuare esche o carcasse avvelenate prima che uccidano altri animali selvatici.
Siamo però consapevoli che la prevenzione pratica da sola non basta. È necessaria una profonda presa di coscienza sul fenomeno degli avvelenamenti, diffuso e devastante nel nostro paese, un fenomeno che, dal 2009 al 2023, ha colpito più di 15.000 animali domestici e selvatici. Senza questa consapevolezza, ogni sforzo di contrasto risulta incompleto. Per questo abbiamo deciso di continuare a sensibilizzare il pubblico attraverso la nostra campagna di comunicazione #NonAvveleniamoci. Abbiamo ripercorso la storia dell’uso del veleno in Italia, abbiamo analizzato le cause per cui difficilmente si riescono a compiere indagini e ad arrivare a delle condanne e abbiamo chiesto ai nostri operatori su campo di raccontarci la frustrazione e la desolazione che si prova nel trovare un animale avvelenato.
Inoltre, abbiamo cercato strumenti innovativi e più coinvolgenti per parlare di questo tema. Così è nato il cortometraggio Giro di Vite, un’opera di denuncia che racconta il coraggio di una giovane donna nel combattere criminalità, omertà e indifferenza. Un messaggio forte, che speriamo ispiri molti a unirsi alla nostra lotta contro il veleno e a favore di una cultura del rispetto della biodiversità e della legalità.
2. Rompere le barriere
Uno dei traguardi che ha reso quest’anno così significativo è stata la realizzazione di uno dei nostri sogni rewilding più ambiziosi: la rimozione di 5 barriere di cemento sul fiume Giovenco. Un’azione senza precedenti nel Centro Italia che, per la prima volta dopo decenni, ha restituito continuità ecologica a 11 km del corso del fiume, riportando questo tratto alla sua piena connessione naturale.
Un’impresa tanto straordinaria quanto complessa, resa possibile solo grazie alla nostra determinazione e perseveranza, alla collaborazione con esperti tecnici e al prezioso contributo economico del programma Open Rivers Programme, che ha finanziato il progetto con 157.000 euro, e a Rewilding Europe.
La rimozione di questi sbarramenti non è stata solo un’operazione tecnica di rewilding: è un messaggio potente con il quale vogliamo dimostrare che rompere le barriere è possibile! Con questa iniziativa Rewilding Apennines diventa parte attiva di un movimento globale in espansione, che coinvolge scienziati, tecnici, professionisti e ONG impegnati nella rimozione delle barriere artificiali sui fiumi per la salute degli ecosistemi e per il benessere collettivo.
Oggi il Giovenco scorre più libero, diventando un simbolo di speranza e rigenerazione. Un invito a credere nel potere del cambiamento e nella capacità di ricostruire legami vitali tra l’uomo e la natura.
3. Il gambero torna a casa
I fiumi liberi di scorrere rappresentano molto più che un’immagine poetica. Significano il ripristino dei processi naturali di erosione e sedimentazione, la vegetazione ripariale che riconquista il proprio spazio vitale, e soprattutto, la vita che ripopola le acque. Senza più ostacoli sul loro percorso, molte specie animali sono finalmente libere di muoversi e migrare, tornando a essere protagoniste di un ecosistema in equilibrio.
Tuttavia per alcune specie questo processo non è né semplice né veloce. Un esempio emblematico è il gambero di fiume autoctono (Austropotamobius italicus merdionalis), un tempo abbondante nei nostri corsi d’acqua, oggi relegato a pochi nuclei isolati o, peggio, del tutto scomparso.
Noi di Rewilding Apennines ci siamo posti un obiettivo ambizioso di lungo termine: aiutare il gambero di fiume a ricolonizzare i fiumi appenninici. Quest’anno abbiamo aggiunto un tassello fondamentale lungo questo percorso: l’apertura di un nuovo centro di riproduzione a Pettorano sul Gizio, che si affianca a quello già attivo da anni a Borrello.
Con due centri pienamente operativi, piccoli gamberi crescono in sicurezza per essere rilasciati nei fiumi, dove potranno tornare a essere parte di un ecosistema che li accoglie e li protegge, e magari col tempo richiamare la presenza di altra fauna spontanea di cui sono preda (es. la lontra).
È il ritorno di una specie, ma soprattutto la rinascita di un’intera comunità fluviale.
4. Dieci anni di coesistenza nelle Comunità a Misura d’Orso, dove uomini e orsi sono ottimi vicini
Guardandoci indietro è incredibile quanta strada abbiamo percorso dal 2015, quando su iniziativa di Salviamo l’Orso abbiamo supportato per la prima volta in Italia la realizzazione del modello nordamericano della Bear Smart Community – Comunità a Misura d’Orso, adattandolo con coraggio al contesto appenninico per favorire la coesistenza tra uomo e orso.
Quell’anno segnò la nascita di qualcosa di straordinario: la prima Bear Smart Community d’Italia e d’Europa, a Pettorano sul Gizio in provincia di L’Aquila, in collaborazione con il Comune e la Riserva Naturale Regionale Monte Genzana Alto Gizio. Era un passo pionieristico, ma non sapevamo ancora quanto avrebbe ispirato il futuro.
Da allora, sempre in sinergia con Salviamo l’Orso, abbiamo replicato l’iniziativa nei corridoi ecologici dell’Alto Molise e della Valle Roveto, seguendo le rotte di espansione spontanea dell’orso bruno marsicano, fino a spingerci verso un’iniziativa ancora più ambiziosa, il LIFE Bear-Smart Corridors, che sta portando alla creazione di ben 16 Comunità a Misura d’Orso tra Abruzzo, Lazio e Molise, in sinergia con numerose aree protette, comuni e organizzazioni locali.
Queste comunità non si limitano a prevenire conflitti con l’orso, ma lavorano per qualcosa di più profondo: creare spazi condivisi di dialogo e partecipazione, dove gli esseri umani possano conoscere, accogliere e apprezzare i benefici che la fauna selvatica porta con sé nel lungo termine.
È una storia di coesistenza e rispetto che oggi, a distanza di dieci anni, guarda al futuro con speranza e determinazione.
5. Ispirare con l’arte
L’essere umano ha un debito inestimabile nei confronti della natura, che è stata, da sempre, una fonte inesauribile di ispirazione. Dalla letteratura alla poesia, dalle arti figurative a quelle performative, in ogni cultura e in ogni epoca l’uomo ha attinto dalla sua bellezza e complessità per creare opere straordinarie.
Noi di Rewilding Apennines crediamo che sia giunto il momento di restituire un po’ di questo debito culturale mettendo finalmente l’arte a servizio della natura, e non solo viceversa. Mai come quest’anno ci siamo dedicati ad esplorare questo rapporto così profondo tra uomo e natura, cercando di suscitare emozioni e raggiungere sensibilità nuove.
Abbiamo dato vita al concorso letterario internazionale “Racconti Selvatici”, dedicando la prima edizione al sostegno della nostra battaglia contro gli avvelenamenti della fauna. Con le “Letture Selvatiche” abbiamo celebrato la natura attraverso le parole dei grandi autori della letteratura mediante eventi di invito alla lettura. Abbiamo investito nella potenza del teatro partecipando attivamente alla realizzazione dell’opera “Condominio Selvaggio”, uno spettacolo ideato e messo in scena da Aedo Studio che non solo racconta la convivenza tra uomini e orsi ma che ci accompagna ad esplorare il legame profondo tra noi e gli animali selvatici.
Non ci siamo fermati qui: la pittura dal vivo, performance musicali e racconti sono diventate forme di celebrazione dei nostri fiumi, e il cinema – con il cortometraggio “Giro di Vite” – si è trasformato in uno strumento di riflessione su temi che vanno ben oltre la protezione dell’ambiente, come l’impegno civile e il valore della legalità. Infine, la realizzazione del Centro di Interpretazione Tana dell’Orso, nel Catello Cantelmo di Pettorano sul Gizio, un’esperienza immersiva in uno spazio ricco di ispirazione, ha permesso a tutti di entrare in contatto con la vita segreta di uno degli animali più misteriosi e affascinanti del nostro territorio, l’orso bruno marsicano.
Ogni iniziativa, ogni forma d’arte, è stata un passo verso un unico obiettivo: far sentire forte e chiaro il messaggio che la natura e l’arte sono indissolubilmente legate, e che attraverso la bellezza possiamo sensibilizzare, emozionare e, soprattutto, ispirare un cambiamento profondo nella nostra relazione con il mondo che ci circonda.
Per tutti questi traguardi raggiunti nel 2024 sentiamo di ringraziare tutto il team di Rewilding Apennines, i partner, gli sponsor e Rewilding Europe per il costante supporto.
Auguri a tutti per un 2025 ancora più ricco di natura!