L’esemplare, intossicato dal piombo, era stato ricoverato al Cruma Lipu e poi rilasciato al Parco dell’Orecchiella.
LIVORNO – Il grifone salvato da un’intossicazione da piombo e liberato lo scorso 10 agosto nel Parco dell’Orecchiella è arrivato in Francia, al Parco naturale regionale del Verdon. L’animale – un rapace avvoltoio che svolge un importante ruolo ecologico, essendo “spazzino” della natura, barriera naturale alla diffusione di malattie – ha raggiunto una importante colonia di grifoni dopo qualche giorno di viaggio. Grazie al dispositivo GPS che ne consente il tracciamento, è stato possibile verificare il suo arrivo nell’area protetta francese.
L’animale è stato consegnato dalla USL Toscana Centro nell’ambito delle attività di soccorso della fauna selvatica della Regione Toscana alla Lipu Cruma di Livorno dove è rimasto ricoverato per diverse settimane, poi la liberazione, avvenuta nella Riserva naturale statale Parco dell’Orecchiella di fronte a circa 70 persone. Un evento emozionante, reso possibile anche grazie alla collaborazione con il Raggruppamento Carabinieri CITES e il Raggruppamento Carabinieri Biodiversità. I due gruppi dell’Arma infatti hanno contribuito alle operazioni per inanellare l’animale e per ospitare il rilascio, a cui hanno partecipato anche il personale CITES Pisa e del Reparto Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano.
Poco prima del rilascio il personale della Specialità forestale dell’Arma dei Carabinieri e del Cruma ha applicato il dispositivo GPS sull’esemplare, una piccola “scatolina” che viene collocata sul corpo del rapace tramite una sorta di zainetto. Il dispositivo è stato fornito dall’Associazione Rewilding Apennines che si occupa, tra le tante attività, del monitoraggio e della gestione del tracciamento dei grifoni in Appennino centrale con il Raggruppamento Carabinieri Biodiversità di Castel di Sangro. Il tracciamento permetterà di monitorare eventuali altri spostamenti o di intervenire in caso di bisogno. Il dispositivo è alimentato con una batteria che si ricarica tramite un piccolo pannello solare.
«Per noi questa è stata un’occasione preziosa per accrescere le opportunità di monitoraggio dei grifoni sia su scala regionale sia internazionale, nonché per rafforzare le opportunità di collaborazione con organizzazioni ed enti con i quali condividiamo gli obiettivi di tutela e conservazione di specie chiave come il grifone», dichiara Mario Cipollone, Team Leader di Rewilding Apennines.
La destinazione francese era stata ipotizzata dagli operatori che si sono presi cura dell’uccello. Il grifone infatti utilizza gli Appennini come via di transito tra le aree che frequenta. Quando è stato soccorso e recuperato probabilmente era già in viaggio verso la Francia, e dopo la liberazione ha potuto riprendere il suo tragitto là dove si era interrotto.
«Siamo molto felici di sapere che il grifone ha raggiunto la sua meta sano e salvo», commenta Nicola Maggi, responsabile del Cruma. «La collaborazione tra più soggetti, che ringraziamo, ha reso possibile questo risultato importante dal punto di vista naturalistico».