Il Fiume Liri e la sua comunità: insieme per rinascere

Settembre 20, 2025

Un incontro partecipato per raccontare il futuro del fiume Liri e la rimozione della traversa Cesapresa di Rewilding Apennines.

Amilcare D’Orsi – ecologo fluviale e consulente di Rewilding Apennines per il progetto WildLyric – illustra i risultati dello studio sulla fauna ittica.
Daniela Gentile

Una sala piena di persone che amano profondamente il fiume Liri e che condividono la preoccupazione per i problemi che lo minacciano, a partire dall’inquinamento. Così si è presentato l’incontro del 19 settembre a San Vincenzo Valle Roveto, un momento intenso e molto partecipato dedicato al progetto WildLyric – LIRIca Selvaggia di Rewilding Apennines per la rimozione della traversa Cesapresa.

Partecipanti all’incontro del 19 settembre a San Vincenzo Valle Roveto per presentare il progetto WildLyric.
Daniela Gentile

Con l’ingegnere Bernardo Bartolomucci, consulente tecnico di Rewilding Apennines, abbiamo ripercorso l’intero cammino che ci ha portati fin qui: dagli studi geologici, ambientali e idraulici, fino ai nulla osta del Genio Civile e del Consorzio degli Acquedotti, e all’autorizzazione idraulica della Regione Abruzzo. Con grande chiarezza e passione, Bartolomucci ci ha mostrato il “prima” e ci ha aiutato a immaginare il “dopo” la rimozione della barriera. Un “dopo” che è ormai vicino: i lavori inizieranno il 23 settembre.

L’ingegnere ha sottolineato gli aspetti idraulici dello studio, spiegando che la rimozione non avrà conseguenze negative sulle infrastrutture vicine. Al contrario, i lavori comprenderanno anche il rifacimento dei gabbioni che proteggono la ferrovia, oggi molto erosi dal fiume, utilizzando tecniche che ne garantiranno una maggiore durata nel tempo.

L’ingegnere Bernardo Bartolomucci illustra i dettagli tecnici del Progetto WildLyrc.
Daniela Gentile

Accanto a lui, l’ecologo fluviale Amilcare D’Orsi , anche lui consulente di Rewilding Apennines, che ha raccontato l’impatto che questo intervento avrà sulla fauna ittica e sugli altri animali del fiume: specie che oggi non riescono a superare l’ostacolo potranno presto tornare a popolare liberamente il Liri. D’Orsi ha illustrato le specie rinvenute durante gli studi ecologici sul fiume: dalle più comuni, come il barbo comune (Barbus plebejus), alle più rare e particolarmente protette, come la rovella (Sarmarutilus rubilio) e la lampreda di ruscello  (Lampetra planeri). Specie che negli ultimi decenni hanno subìto fortissime riduzioni anche a causa delle barriere fluviali. I pesci, ci ricorda l’ecologo, sono oggi le specie più minacciate a livello europeo.

Il team leader di Rewilding Apennines, Mario Cipollone, ha ricordato che questo è il secondo intervento dopo la rimozione delle cinque barriere sul fiume Giovenco. Un percorso che mette la nostra organizzazione sempre più al centro di un movimento europeo di rimozione delle barriere fluviali, che cresce velocemente in tutta Europa, ma che in Italia muove ancora i primi passi. È anche per questo che il Programma Open Rivers, che sostiene la rinaturalizzazione dei fiumi in Europa, continua a credere in noi, finanziando questo progetto con circa 126.000 euro. A questi, è doveroso dirlo, vanno aggiunti altri 30.000 euro garantiti da Rewilding Europe, che hanno consentito di realizzare il progetto esecutivo della rimozione.

Un ringraziamento speciale va al sindaco di San Vincenzo Valle Roveto, Carlo Rossi, che ha accolto con entusiasmo l’iniziativa, al sindaco di Morino, Roberto D’Amico, capofila del Contratto di Fiume Liri, e agli altri sindaci della valle presenti, tra cui quelli di Balsorano e Civitella Roveto. Insieme al geometra Gianni Petricca, responsabile tecnico del Comune di Morino e del Contratto di Fiume Liri, hanno raccontato l’impegno delle amministrazioni locali per restituire limpidezza al fiume, ridurre l’inquinamento, migliorare le aree perifluviali e gestire in modo sostenibile l’acqua.

C’è ancora tanto da fare per il Liri, e questa rimozione è solo un piccolo-grande tassello in una prospettiva più ampia di rinaturalizzazione. Ma la partecipazione di una comunità che ama il proprio fiume, la presenza di tanti sindaci della Valle Roveto e il sostegno delle ONG come Rewilding Apennines dimostrano che unendo le forze – passo dopo passo – è possibile affrontare anche le sfide più complesse.

Per un’Italia con fiumi più sani, comunità più sane e uno sguardo sempre rivolto al futuro, alle generazioni che verranno. Come ci ha ricordato l’ingegnere Bartolomucci citando William Least: “Il fiume leviga il mondo, stacca le cose solide e le trascina via. Per lui i nostri giorni non sono che polline di pioppo. Alla gente importa essere in gamba, avere talento. Al fiume basta continuità.”