Giro di vite, un cortometraggio per promuovere la legalità ambientale

Gennaio 14, 2025

Per Rewilding Apennines il 2024 si è concluso con un evento speciale, la première del cortometraggio “Giro di vite”, un lavoro artistico realizzato per accrescere la consapevolezza del pubblico verso il tema dei crimini contro la fauna.

La première “Giro di vite” si è tenuta nel Castello Cantelmo di Pettorano sul Gizio ed è stata molto partecipata.
Filippo Castellucci

Il 20 dicembre, presso il Castello Cantelmo di Pettorano sul Gizio, Rewilding Apennines ha presentato al pubblico un prodotto artistico cinematografico unico nel suo genere e per la prima volta utilizzato dall’associazione per veicolare importanti messaggi.

Diretto da Michał Stenzel, scritto da Mario Cipollone e prodotto da Rewilding Apennines, “Giro di vite” è un’opera contemporanea su un tema di costume che non accenna a modernizzarsi. Una storia locale ma scalabile in tanti luoghi italiani, in cui il rapporto tra l’uomo e la natura è talvolta estremo.

 

Angela Tavone, Communications Manager di Rewilding Apennines, presenta la première.
Filippo Castellucci

Alla première hanno partecipato circa 60 persone che hanno dimostrato con un lungo applauso l’apprezzamento per una storia tanto originale quanto realistica, densa di emozioni e che “trasmette il messaggio forte e chiaro”, come ha dichiarato uno dei partecipanti.

Fabrizio Cordischi, Field Operations Manager di Rewilding Apennines, parla dell’impegno del team per la tutela e monitoraggio dei grifoni e della prevenzione dei conflitti uomo-fauna.
Filippo Castellucci

Alla proiezione del film è seguito un breve approfondimento a cura del team di Rewilding Apennines sul tema dell’uso del veleno contro la fauna, della campagna di sensibilizzazione #NonAvveleniamoci, lanciata dall’associazione nel 2024, e dei dati impressionanti dei casi di questa tipologia di crimine contro la fauna a livello nazionale e regionale. Inoltre, il pubblico ha avuto modo di conoscere l’impegno del team per la tutela della natura, di specie chiave come il grifone – insostituibile spazzino degli ecosistemi, nonché sentinella degli episodi di avvelenamento alla fauna – del monitoraggio svolto sul campo, in collaborazione con enti e istituzioni, e della mitigazione dei conflitti uomo-fauna.

Un tema impegnativo, dunque, quello rappresentato dal cortometraggio, che ha colpito particolarmente il regista polacco Michał Stenzel. Durante l’evento, alla domanda “Com’è stato lavorare su questo film?” ha risposto: “Ho apprezzato molto la storia, ma soprattutto la forte motivazione che ha spinto l’associazione a voler realizzare un prodotto cinematografico come questo. Il cinema può influenzare la cultura. Inoltre, il paese di Pettorano sul Gizio e il paesaggio circostante hanno creato una cornice perfetta per il film.”

Il titolo scelto ha molteplici significati, tutti rintracciabili nel soggetto del film. Giro di vite è una stretta investigativa per trovare i colpevoli di un crimine; è la spirale di morte in cui entrano gli animali che muoiono avvelenati e che, a loro volta, avvelenano i necrofagi; è l’intreccio di persone, dei loro pensieri e delle loro azioni, in una vicenda che li accomuna e li tiene insieme finché il fatto condiviso non si risolve.

Intervista a Michał Stenzel, regista di “Giro di vite”.
Filippo Castellucci

“In un periodo storico in cui la politica mondiale ricorre troppo spesso a toni e soluzioni estremi, inducendo alcuni a ritenersi legittimati a “farsi giustizia da sé” anche nel rapporto con gli animali selvatici, abbiamo ritenuto doveroso utilizzare uno strumento di comunicazione originale, rispetto a quelli per noi più convenzionali come il documentario, per indurre il pubblico a riflettere sulle conseguenze di pratiche illegali che possono danneggiare gli ambienti naturali, la convivenza tra le persone e nuocere persino a chi le mette in pratica. Siamo convinti, infatti, che la coesistenza e la cooperazione sono l’unica soluzione percorribile per evitare uno stato di conflitto perpetuo, le basi su cui si fondano le attività di rewilding, ovvero ripristino dei processi ecologici, che sono a beneficio della natura per il benessere delle persone” ha dichiarato Mario Cipollone, team Leader di Rewilding Apennines e autore del soggetto di “Giro di vite”.

Mario Cipollone, team leader di Rewilding Apennines e autore del soggetto di “Giro di vite”, visibilmente contento dell’apprezzamento del pubblico per la première.
Filippo Castellucci

Giro di vite parteciperà a concorsi nazionali e internazionali di cinematografia e sarà utilizzato dall’associazione, durante specifici eventi, come strumento per riflettere su temi cruciali che vanno ben oltre la tutela dell’ambiente e delle sue creature, e che possano diffondere, infatti, la cultura della legalità e dell’impegno civile.

La première si è conclusa con un momento conviviale ed è stata realizzata in collaborazione con il Comune di Pettorano sul Gizio, la Riserva Naturale Monte Genzana Alto Gizio e la Cooperativa Valleluna. Rewilding Apennines tiene a ringraziare questi enti e tutti i soggetti coinvolti a diverso titolo per la realizzazione del film.

Locandina di “Giro di vite”.
Daniela Gentile