Grazie all’impegno di Rewilding Apennines e alla resilienza della natura, il fiume Verde a Borrello pian piano si ripopola di gamberi.
Il gambero di fiume (Austropotamobius italicus meridionalis) è una specie chiave endemica degli ambienti fluviali dell’Appenino centrale. È in pericolo di estinzione soprattutto a causa della peste del gambero, della competizione con altre specie aliene di gambero, della frammentazione dell’habitat, e i cambiamenti climatici minacciano ulteriormente la specie.
A un anno dalla firma della convezione tra Rewilding Apennines e il Comune di Borrello per la gestione congiunta del centro di riproduzione del gambero di fiume, le operazioni in favore della specie proseguono, grazie alla sponsorizzazione della Fondation Ensemble e al lavoro appassionato dell’impresa locale Mi.Giu.Mi. Snc e dell’esperto Giuseppe Di Renzo.
Infatti, durante questa estate stanno proseguendo le operazioni di rilascio dei gamberi di fiume preservati presso il centro di riproduzione, che è visitabile tutto l’anno contattando la cooperativa (migiumisnc@gmail.com; +39 327 8520409), nella Riserva Naturale Regionale e Oasi WWF Cascate del Verde. A giugno sono stati rilasciati 27 piccoli gamberi nati lo scorso anno.
Anche la nuova generazione di gamberi sembra promettere bene: erano 39 le femmine che custodivano sui loro addomi le uova e qualche settimana fa si sono schiuse tutte. Ora le vasche del centro di riproduzione brulicano di centinaia di piccoli gamberi che potranno crescere indisturbati!
Inoltre, proseguono anche le attività di educazione e divulgazione condotte dal personale specializzato, consentendo
di accrescere la consapevolezza sui delicati equilibri che regolano l’ecosistema fluviale e sul ruolo ecologico chiave che gioca il gambero di fiume nella rete trofica.
Al termine dell’estate sarà il momento ideale per monitorare il fiume e controllare se questo si stia ripopolando di gamberi per effetto dei rilasci operati negli ultimi anni: sono circa 700 i gamberi reimmessi nel fiume dal 2014 ad oggi. Dunque, si potrà verificare se il rewilding attivo sta producendo i risultati desiderati.
Nonostante i numeri di questa stagione non siano elevati, fanno comunque ben sperare affinché il gambero di fiume piano piano torni a diffondersi, soprattutto se consideriamo che non sono trascorsi nemmeno 10 anni da quando, nel 2013, la peste del gambero ha quasi sterminato la specie in molti fiumi e torrenti dell’Appenino centrale!