Lo scopo dell’iniziativa LIFE Bear-Smart Corridors è migliorare la convivenza uomo-orso in Italia, Grecia e anche oltre. I primi due incontri pubblici dell’iniziativa, molto partecipati, nei comuni di Pettorano sul Gizio e Vastogirardi nell’area rewilding dell’Appennino Centrale, si sono rivelati eventi molto positivi e formativi.
Favorire la convivenza
Oggi, con il ritorno di molte specie chiave della fauna selvatica europea e gli sforzi in corso per recuperare le popolazioni di un’ampia gamma di altre specie, è sempre più importante promuovere livelli più elevati di coesistenza uomo-fauna selvatica.
Coordinata da Rewilding Europe, l’iniziativa LIFE Bear-Smart Corridors è una coalizione di 12 partner italiani e greci che lavorano per incrementare le popolazioni di orsi bruni attraverso lo sviluppo di corridoi di coesistenza. All’interno di questi corridoi, che sono in genere porzioni di territorio popolati su larga scala che collegano parchi e altre aree protette, le comunità locali stanno imparando a vivere pacificamente insieme agli orsi, come accade con l’orso bruno marsicano in grave pericolo di estinzione nell’area rewilding di Rewilding Europe dell’Appennino centrale. A sua volta, il graduale recupero di questa specie iconica sta portando benefici economici e culturali, oltre che ecologici, su scala crescente.
Un esempio di buone pratiche
Con l’obiettivo di creare coinvolgimento e favorire la convivenza, nelle scorse settimane si sono svolti i primi incontri pubblici legati all’iniziativa LIFE Bear-Smart Corridors. La prima sede dell’incontro è stata la bellissima cittadina di Pettorano sul Gizio, una delle cosiddette “Comunità a Misura d’Orso” che il team di Rewilding Apennines, insieme ad altre organizzazioni e istituzioni locali, stanno sviluppando all’interno di una rete di corridoi ecologici. Tali comunità adottano una serie di misure per promuovere la convivenza con gli orsi, come l’installazione di recinzioni elettrificate, l’uso di cassonetti a prova di orso e il ripristino dei frutteti abbandonati in montagna.
“L’obiettivo generale è quello di fungere da esempio di buone pratiche per la convivenza uomo-orso, con la finalità ultima di creare Comunità a Misura d’Orso in tutta Europa”, spiega Angela Tavone, responsabile della comunicazione di Rewilding Apennines. “Abbiamo scelto Pettorano sul Gizio come sede del primo incontro perché è stata la prima comunità di questo tipo nata in Appennino centrale nel 2015. Riflettendoci, l’evento è stato un grande successo”.
Un programma vario
L’incontro si è svolto nel suggestivo Castello Cantelmo di Pettorano sul Gizio. All’evento hanno partecipato circa 70 persone, la maggior parte erano residenti nel paese, ma alcuni provenivano anche dalla valle circostante.
Antonio Di Croce, Direttore della Riserva Naturale Monte Genzana Alto Gizio, all’interno della quale è situato il comune di Pettorano sul Gizio, ha parlato delle principali minacce cui è esposto l’orso bruno marsicano dell’Appennino centrale, e dei modi per vivere in armonia con questi grandi carnivori, tipicamente timidi e riservati.
Il team di Rewilding Apennines ha quindi utilizzato due pannelli appositamente progettati per spiegare le varie misure adottate per prevenire i danni dell’orso, come comportarsi quando si incontra un orso in natura e le varie azioni che il team e i partner stanno intraprendendo per sostenere la convivenza.
Si è anche parlato di come presto verranno costituite le cosiddette “unità di intervento orso”, composte da persone del territorio che possano connettere le istituzioni locali alle comunità. Nell’ambito dell’iniziativa LIFE Bear-Smart Corridors, cinque di queste unità saranno istituite nell’area rewilding dell’Appennino centrale: fungeranno da punti focali per la popolazione locale per porre domande relative all’orso e segnalare incontri o avvistamenti di orsi.
Ampliamento del concetto “a misura d’orso”
Un secondo workshop altrettanto riuscito si è svolto a Vastogirardi, in Alto Molise. In una sala gremita da oltre 60 persone, Annette Mertens, coordinatrice LIFE di Rewilding Europe, ha illustrato gli obiettivi dell’iniziativa, mentre Serena Frau di Salviamo l’Orso e Angela Tavone hanno parlato della biologia dell’orso marsicano, del concetto di Comunità a Misura d’Orso e come impegnarsi a diventarlo. Un contributo speciale del veterinario dott. Antonio Liberatore ha permesso ai partecipanti di acquisire una comprensione ancora più approfondita del comportamento dell’orso.
“Il pubblico era davvero curioso e interessato all’approfondimento”, ha aggiunto Tavone a proposito del secondo evento. “Abbiamo ricevuto molte domande durante l’incontro e tanti feedback e commenti positivi in seguito.”
Riscontro positivo
Durante la parte interattiva di entrambi gli eventi, ai partecipanti sono stati presentati tre tabelloni, progettati per consentire loro di esprimere le proprie emozioni e opinioni sugli orsi. Uno incentrato sulle sfide di vivere in un territorio in cui gli orsi sono presenti e devono essere protetti, uno su cosa potrebbero fare individui e organizzazioni per migliorare il futuro degli orsi bruni marsicani, e l’ultimo per chiedere alle persone di immaginare cosa un giornale potrebbe scrivere sui risultati raggiunti nella loro Comunità a Misura d’Orso nel 2063. Ai partecipanti è stato anche chiesto di registrare le proprie emozioni positive e negative riguardo agli orsi su una cosiddetta “ruota delle emozioni”.
Con i partecipanti che si sono goduti del cibo locale prodotto dai membri del Bear Fund Network (imprese locali basate sulla natura che vengono formate per diventare ambasciatori della convivenza uomo-orso), questa sessione interattiva ha generato risultati interessanti e positivi. Le emozioni di gran lunga più comuni generate dall’orso bruno marsicano erano orgoglio ed entusiasmo. Le sfide legate agli orsi nel territorio includevano difficoltà nel cambiare il comportamento delle persone e la loro indifferenza per la coesistenza uomo-fauna selvatica, nonché informazioni errate presentate dai media. Molti partecipanti hanno espresso il desiderio di migliorare ulteriormente la convivenza diffondendo la conoscenza e le informazioni acquisite attraverso il workshop tra amici, familiari e altri colleghi.
“L’atmosfera degli incontri è stata amichevole e ottimista, e molti residenti locali che erano preoccupati per gli orsi prima dell’evento se ne sono andati più felici e più ispirati”, afferma Angela Tavone. “Nell’ambito dell’iniziativa LIFE Bear-Smart Corridors si terranno almeno dieci incontri di questo tipo, quindi faremo buon uso dei pannelli appositamente progettati. Sulla base dei risultati di Pettorano sul Gizio e Vastogirardi, sono fiduciosa che questi eventi aumenteranno l’accettazione degli orsi in tutta l’area rewilding”.