Diretto dal pluripremiato regista francese Emmanuel Rondeau, promosso da Rewilding Europe e sponsorizzato da Hogan Lovells, il film “L’Appennino centrale. Una storia di coesistenza” raccoglie le testimonianze di una rete di attori che in questo angolo selvaggio d’Italia stanno promuovendo, concretizzando e beneficiando delle buone pratiche di coesistenza tra le comunità locali e la fauna selvatica.

Il paesaggio dell’Appennino centrale è un mosaico complesso di ambienti naturali e antropici che si intrecciano costantemente, sin da migliaia di anni. Nonostante la lunga coabitazione, queste montagne ospitano una varietà di ambienti e fauna sorprendenti, con numerosi endemismi, quali l’orso bruno marsicano e il camoscio appenninico, che conferiscono a questi territori un elevato grado di biodiversità. Tale diversità si evidenzia anche sotto il profilo umano, con una moltitudine di piccoli paesi che costellano le montagne appenniniche, ricchi di tradizioni rurali, linguaggi caratteristici, architetture peculiari… ma ad oggi con poco capitale umano. L’abbandono dell’economia rurale montana di sussistenza e il conseguente spopolamento a partire dal secondo dopoguerra hanno favorito il rewilding passivo delle montagne appenniniche, il ritorno della natura selvaggia e di una bellezza che oggi è sempre più apprezzata dalle persone, sia locali sia visitatori.
In questo contesto speciale si inserisce il lavoro svolto dall’associazione Rewilding Apennines, che da oltre dieci anni si impegna per tutelare gli ambienti più fragili, riconnettere gli ecosistemi, ripristinarli laddove l’impatto umano è stato particolarmente distruttivo in passato, portare e accrescere i benefici della natura che ritorna alle comunità che restano (o che si trasferiscono) affinché possano godere di una qualità della vita elevata.

Rewilding Europe supporta le iniziative rewilding in Appennino centrale e, nell’ambito di una serie di documentari dedicata alle aree rewilding in Europa, nel 2024 ha commissionato un film al regista francese Emmanuel Rondeau, vincitore di numerosi premi internazionali, al fine di mettere in luce con un linguaggio visivo potente, immagini vibranti e racconti delle persone che vivono in questo paesaggio l’intenso lavoro sulla coesistenza tra l’uomo e la fauna.
“L’Appennino centrale è tutto ciò di cui chiunque possa sognare in Italia. Architettura fantastica, luce, cibo, persone… ma anche fauna selvatica, e ciò che rende tutto questo assolutamente unico è il modo in cui ogni cosa è collegata e forma un insieme indivisibile. Con questo film ho cercato di mostrare come questa convivenza tra il mondo umano e quello non umano si costruisca lì, passo dopo passo e giorno dopo giorno.”, ha dichiarato il regista Emmanuel Rondeau.
Così è nato “L’Appennino centrale. Una storia di coesistenza”, un film fortemente voluto da Rewilding Europe che è stato possibile realizzare grazie allo sponsor Hogan Lovells, e che sarà proiettato per il pubblico per la prima volta a L’Aquila il prossimo 4 luglio, alle ore 17:00, presso il prestigioso Centro Congressi Zordan dell’Università degli Studi dell’Aquila.
Nel film si intrecciano numerose storie, che parlano dello sforzo per portare l’orso bruno marsicano fuori dal rischio critico di estinzione; del ruolo ecologico della popolazione di avvoltoi dell’Appennino centrale la cui difficoltà di crescita può essere invertita riducendo le minacce originate dall’uomo; della straordinaria resilienza dei fiumi che, seppur imbrigliati e manomessi, quando tornano a scorrere liberi dimostrano una forza rigenerativa enorme, in grado di trasmettersi all’intero ecosistema e alle comunità umane circostanti. Queste storie sono narrate da chi vive i benefici del rewilding e della coesistenza tutti i giorni: i membri del team di Rewilding Apennines, gli amministratori locali e il personale degli enti, i piccoli imprenditori responsabili, i volontari e i residenti, tutti accomunati da un indissolubile legame tra la prorompente natura dell’Appennino centrale e lo spirito adattativo che ha forgiato gli elementi culturali di questi luoghi.
“Questo cortometraggio, splendidamente realizzato, mette in evidenza una delle transizioni più importanti del nostro tempo: imparare a condividere di nuovo lo spazio con la fauna selvatica e prosperare insieme. Il film racconta una storia potente di persone che stanno aprendo la strada attraverso il dialogo e la collaborazione. Spero che possa ispirare orgoglio in tutti i coinvolti, dimostrando che un paesaggio più selvaggio porta benefici per tutti.”, ha detto con soddisfazione Laurien Holtjer, Direttrice della Comunicazione e delle Relazioni Pubbliche di Rewilding Europe.
Uno dei protagonisti del film è Mario Cipollone, Direttore esecutivo di Rewilding Apennines, che, invitando caldamente le persone a partecipare alla première del 4 luglio a L’Aquila, ha dichiarato: “Questo film è un bellissimo viaggio tra luoghi e ambienti suggestivi, fatto di incontri con chi crede molto che il ritorno della natura e la forza della coesistenza possano determinare un futuro migliore per le comunità umane e per la tutela dei nostri straordinari ecosistemi. La speranza è che un film come questo possa infondere fiducia e ispirazione anche in altre persone che amano l’Appennino centrale e che desiderano essere parte di un cambiamento culturale in cui l’equilibrio tra la natura e le persone sia un impegno concreto e quotidiano.”.
In seguito all’evento di presentazione al pubblico in programma per il mese prossimo, “L’Appennino centrale. Una storia di coesistenza” sarà poi reso disponibile attraverso i canali di Rewilding Europe, al fine di accrescere la diffusione di questa storia che, in fondo, guarda al futuro con ottimismo, così come il movimento rewilding vuole fare.
