Al via i lavori dei Comitati delle Comunità a Misura d’Orso in Appennino centrale

Giugno 3, 2025

Nei mesi scorsi attraverso un metodo partecipato alcuni Comitati delle Comunità a Misura d’Orso dei corridoi ecologici dell’Appennino centrale sono diventati operativi. Un importante passo, questo, per pianificare le azioni concrete di coesistenza uomo-orso a lungo termine.

Il Comitato della Comunità a Misura d’Orso di Vastogirardi mostra il lavoro svolto attraverso il metodo della mappatura partecipativa.
Paula Mayer

 

Perché creare dei Comitati per le Comunità a Misura d’Orso?

Una delle azioni più importanti del progetto LIFE Bear-Smart Corridors è lo sviluppo delle Comunità a Misura d’Orso attraverso l’istituzione e il funzionamento dei Comitati locali, vale a dire gruppi di cittadini che, in rappresentanza delle categorie più rappresentative del paese, si riuniscono periodicamente per pianificare e rendere operative le decisioni in materia di coesistenza uomo-orso.

Questo processo non è né automatico né spontaneo, tuttavia è promosso dagli enti e dalle organizzazioni partner del progetto LBSC, con la finalità di accompagnare il Comitato durante una fase di avviamento e “rodaggio” per poi proseguire il suo lavoro in modo più autonomo una volta che il progetto LIFE terminerà. Ovviamente il supporto degli enti e delle organizzazioni proseguirà nel tempo, ma l’auspicio è che le iniziative future possano provenire direttamente dalle comunità stesse.

Infatti è fondamentale che il dialogo e la pianificazione della coesistenza con la fauna selvatica partano dalle voci di chi vive ogni giorno questi territori e condivide lo spazio con gli animali, affinché i processi siano sostenuti dal basso e non imposti dall’esterno.

 

La metodologia attuata nei corridoi ecologici

Nel corso del 2025 quest’azione si sta implementando in tutte le aree di progetto, anche se con modi e tempi diversi, sulla base delle caratteristiche dei comitati e dei territori.

Per esempio, nelle aree di corridoio ecologico quali l’Alto Molise e la Valle Roveto-Ernici, dopo la presentazione ufficiale dei membri dei comitati, nei mesi scorsi sono stati progettati e realizzati due workshop per ciascun comune per avviare e stabilire la dinamica dei comitati nelle BSC guidate da Rewilding Apennines: Vastogirardi, San Pietro Avellana e Morino.

Questi comitati includono rappresentanti di diversi portatori di interesse legati alla coesistenza uomo-orso, come cacciatori, cercatori di tartufi, allevatori, organizzazioni comunitarie, amministratori comunali, forestali, guide naturalistiche e rappresentanti della conservazione che vivono nei rispettivi comuni. Ogni comitato include anche un “ambasciatore dell’orso”, rappresentato da una persona di Rewilding Apennines o di Salviamo l’Orso.

I workshop sono progettati secondo un approccio di “ricerca-azione” da Berenice Guinel, del team di Rewilding Apennines, e da Paula Mayer, dottoranda alla ETH di Zurigo, in un formato altamente partecipativo con l’obiettivo di:

  1. Offrire una piattaforma per condividere esperienze e visioni sulla coesistenza con gli orsi nel proprio comune.
  2. Creare un’opportunità di scambio diretto tra le associazioni e le comunità locali.
  3. Progettare congiuntamente azioni necessarie per promuovere la coesistenza uomo-orso nei contesti locali specifici, fornendo allo stesso tempo contenuti per il Piano di Coesistenza, un documento che sarà sottoscritto dal Comitato e che avrà operatività nel medio-lungo termine.
Workshop a Morino con il Comitato della Comunità a Misura d’Orso Valle Roveto-Ernici.
Paula Mayer

Il primo workshop si è articolato in tre fasi principali, adottando un approccio di mappatura socio-ecologica su una mappa magnetica di ciascun comune.

Fase 1: la situazione attuale. I partecipanti sono stati inizialmente invitati a mappare collaborativamente gli ecosistemi all’interno del loro comune, identificando i principali tipi di paesaggio, come i boschi di faggio, i pascoli abbandonati o attivi, e le aree agricole. In un secondo momento hanno esplorato il territorio dal punto di vista di un orso. Attraverso un esercizio di narrazione, ogni partecipante ha condiviso le proprie esperienze personali con gli orsi e immaginato come gli animali si muovono attualmente e utilizzano gli ecosistemi locali, posizionando le figure degli orsi di conseguenza sulla mappa. In un terzo passo i partecipanti hanno mappato gli attori sociali come agricoltori, cacciatori, cooperative, amministratori comunali e ONG. Hanno spiegato come questi attori utilizzano e gestiscono gli ecosistemi, e identificato una sfida o opportunità che ciascuno potrebbe affrontare per via della presenza degli orsi.

Fase 2: il futuro desiderato (2040). In questa fase ai partecipanti è stato chiesto di immaginare il loro comune tra 15 anni, pensando a sviluppi positivi per la coesistenza uomo-orso. Le persone hanno riflettuto su come potrebbero cambiare gli ecosistemi, su come gli attori esistenti potrebbero adattarsi, sulla possibilità di avere nuovi attori e su come gli orsi potrebbero utilizzare questo futuro paesaggio. L’obiettivo era quello di motivare i partecipanti a guardare al futuro con speranza e operatività per la loro comunità.

Fase 3: percorsi dal presente al futuro. Tornando al presente, i partecipanti hanno mappato tutte le infrastrutture e le iniziative attuali che aiutano a gestire la coesistenza uomo-orso e a fronteggiare le sfide che i vari attori devono affrontare. Hanno poi identificato le infrastrutture o iniziative mancanti che potrebbero supportare la transizione verso il futuro desiderato. Il workshop si è concluso con una discussione su come queste azioni potrebbero essere implementate e da chi.

 

Dettagli degli elementi della mappa scelti dai partecipanti al workshop.
Paula Mayer

 

Il secondo workshop, invece, aveva l’obiettivo di prioritizzazione le azioni concrete per la coesistenza uomo-orso nei rispettivi comuni. Basandosi sui risultati del primo laboratorio partecipativo e focalizzandosi specialmente sulla fase denominata “Il futuro desiderato”, questo secondo appuntamento ambiva a chiarire a quali azioni il comitato avrebbe dato priorità, localizzandole specificamente sulla mappa, assegnando responsabilità e tempistiche.

I prossimi passi saranno quelli di mettere in pratica le azioni individuate, redigere il Piano di Coesistenza e organizzare futuri incontri dei comitati per mantenere viva la discussione. Oltre alle azioni legate principalmente alla messa in sicurezza delle fonti alimentari che potenzialmente attirano gli orsi in paese, quest’anno si terrà anche un evento di condivisione e promozione delle buone pratiche, il Festival delle Comunità a Misura d’Orso, che nella sua prima edizione avrà luogo a Vastogirardi il 2 e 3 agosto. In un’atmosfera di amicizia e divertimento saranno numerose le iniziative di scambio, conoscenza reciproca e creazione di nuove reti sociali tra realtà istituzionali, associative e produttive diverse tra loro, ma tutte accomunate dalla priorità di custodire gli elementi preziosi della biodiversità, primo tra tutti l’orso marsicano, con un approccio di rispetto e tolleranza.

 

La situazione nel PNALM e PNGSML

Lo staff del PNALM invita i portatori di interesse locali a riflettere sulla propria mappa territoriale in termini di coesistenza uomo-orso.
Leonardo Saviano

 

Inoltre, nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise tra aprile e maggio, ciascuno dei 7 Comuni del Parco coinvolti nel progetto LIFE Bear-Smart Corridors, dopo un processo di consultazione, ha istituito ufficialmente il proprio Comitato della Comunità a Misura d’Orso.

Essendo il Comitato un organo democratico di fondamentale importanza per la promozione della coesistenza uomo-orso, anche in questi territori di storica presenza del plantigrado il ruolo è quello di riunire i portatori di interesse della comunità locale e di pianificare lo sviluppo delle azioni di prevenzione e mitigazione dei conflitti tra orsi e esseri umani, insieme agli amministratori locali e ai rappresentanti del Parco.

A maggio si è svolta anche la prima riunione operativa del Comitato della Comunità a Misura d’Orso di Lecce nei Marsi, durante la quale, in un clima amichevole e di grande cooperazione, con l’ausilio di mappe e altri strumenti digitali sono stati mossi i primi passi del lungo e attento lavoro da svolgere nei prossimi anni.

 

Gli attori locali del PNALM condividono le proprie esperienze e riflessioni sul rapporto con gli orsi.
Leonardo Saviano

 

Nel territorio del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga sono invece da poco iniziati gli incontri per stabilire i rappresentanti dei portatori di interesse che faranno parte dei Comitati delle Comunità a Misura d’Orso. Un primo evento di questo tipo si è svolto a fine maggio a Villa Celiera e nel prossimo futuro ne seguiranno altri.